Dalla vecchia libreria di mia madre, il ritrovamento del testo di Giuseppe Luconi "Storia di Jesi" - Edizioni Jesi e la sua valle 1969.
domenica 30 gennaio 2011
JESI CITTA' SONTUOSA
UNA CITTA' SONTUOSA
Dagli anni di Augusto la colonia romana di Jesi assunse la fisionomia di un centro ricco ed architettonicamente sontuoso; ciò, come si è detto, data la sua posizione geografica, che la poneva sull'unica strada che a quel tempo, dal versante adriatico, collegava direttamente il Nord con Roma.
In quanto colonia romana, Jesi acquistò molto da Roma: usi, costumi, leggi e, naturalmente, anche le direttive. Così la descriveva, con non poca fantasia probabilmente, il discusso cronista trecentesco Bernabei: «La colonia di Jesi si estendeva in lunghezza verso il mare: aveva un monte o colle sul quale sorgeva un tempio alla dea Bona ed una strada coperta conduceva al tempio. Le terme e i bagni erano ornati di idoli; inoltre statue che abbellivano l'ingresso delle terme rappresentavano il trionfo di Fulvio Fiacco, il quale fece i muri della città di Jesi. Nel piano verso il fiume vi era un tempio dedicato al dio Giove con sulla facciata una statua fatta a mosaico rappresentante la dea dei Numi. Verso la selva della marina si ergeva un tempio dedicato a Cibale. A valle vi era un'altro tempio dedicato a Giunone con tre porte». Sull'area di questo tempio sorgerà, dopo il mille, la chiesa di Santa Maria del Piano. Continuava il Bernabei: «Vicino all'arco trionfale vi era un piccolo Pantheon e, non poco lungi dal tempio di Giunone, due grotte».
Otre a Jesi, si trovavano nella Vallesina due città che pure godettero di una certa importanza: Planina o Planio, e Cupra. Anche queste, come Jesi, erano grandi e ricche, dotate di austere costruzioni romane; ricerche archeologiche hanno infatti portato alla luce resti di templi, terme, acquedotti, nonché mosaici, statue, anfore, monete d'oro e d'argento. Nel 1875, come vedremo, saranno portate alla luce, a Jesi, sei statue acefale di personaggi della famiglia di Augusto e quattro teste di romano (una delle quali rappresenterebbe Augusto giovanotto) che abbellivano i portici delle terme. Saranno trovati anche pezzi di tubi di piombo appartenenti alle terme, di quel piombo che i Romani impiegavano per l'allacciamento delle condutture stradali. La lunghezza delle terme era di circa 380 metri, mentre le nuove costruzioni misurano circa 270 metri: si può così dedurre che una notevole parte degli attuali edifici poggia su fondazioni romane.
I primi due secoli dell'impero romano furono abbastanza tranquilli. Finalmente la popolazione della Vallesina poté godere della fertilità dei campi, accudire ai pascoli, dedicarsi alla caccia e alla pesca: un vivere in pace che raggiunse sotto il governo di Adriano (117-138 d.C.) e di Antonino Pio (138-161), un'era di felicità e di benessere che non furono più superati. Poi ricominciarono i guai: la peste bubbonica (portata in Italia dalle legioni che avevano combattuto in Oriente), la carestia, le prime incursioni dei barbari alle frontiere dell'impero e la pace interna disturbata dalle persecuzioni contro i cristiani.
Storia di Jesi
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